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Un vero colpo di fulmine. Genuino, è il caso di dire, tra il guru dei maker Massimo Banzi e l’imprenditore Alessandro Amati, fondatore e Ceo di Axel, una delle aziende più interessanti dell’elettronica italiana. Stessa generazione, stessa passione senza confini per il settore che li accomuna e un pizzico di fiducia reciproca in più per aver condiviso l’inizio dei rispettivi percorsi di vita e lavoro a pochi passi l’uno dall’altro: Monza per Banzi, Sesto San Giovanni per Amati, che ha scoperto l’amore per i circuiti e programmazione studiando dai Salesiani. Un’intesa che – a pochi mesi da un primo incontro nato un po’ per caso – ha portato i due a stringersi la mano e a riportare in Italia, alla Axel Elettronica di Varedo (Monza), la produzione delle schede Arduino di Banzi, ribattezzate col marchio Genuino per l’Italia e il mercato europeo dopo il divorzio e la relativa battaglia legale in corso tra i co-fondatori della scheda open source (ne abbiamo parlato qui). Per ora Genuino rappresenterà solo una piccola parte delle produzioni di Axel ma se il mercato risponderà come da previsioni, i piani di espansione sono già scritti: una sede più grande a Paderno Dugnano e lo sviluppo di nuovi prodotti innovativi, sempre in partnership con Banzi, nell’ambito dell’Internet of Things. «Cose mai viste, sorprendenti. I primi prototipi ci stanno offrendo performance eccezionali rispetto a quello che c’è oggi nel mercato», anticipa Amati, senza aggiungere una parola in più. «Dopo il trasferimento – è il sogno del titolare di Axel – vorrei destinare l’attuale sede di Varedo in un grande laboratorio/incubatore per maker digitali che vogliono imparare a produrre a livello industriale. Lasceremo qui alcune pick and place delle nostre linee di montaggio e metteremo a disposizione anche alcuni nostri esperti. Ci saranno le migliori condizioni perché possano nascere, chissà, anche nuovi Banzi». Nel frattempo il Banzi originale, che ha trasferito il proprio quartier generale da Lugano a Brooklyn, in un appartamento con vista sullo skyline di Manhattan, commenta così l’alleanza stretta con Amati:«Per noi era importante tenere un pezzo importante di produzione in Italia e con Axel lo stiamo facendo. Questo si affianca all’ufficio di Torino dove da anni facciamo ricerca e sviluppo e dove abbiamo fondato il primo fablab d’Italia. Mi aspetto di fare grandi cose con Alessandro e i makers italiani».