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Chi capitasse in una farmacia greca rimarrebbe colpito dalla differenza di prezzo dei farmaci rispetto all’Italia. Non parliamo di prodotti equivalenti ricavati da molecole il cui brevetto è scaduto ma di medicinali di note marche, uguali nel nome, nella confezione e nei dosaggi. Confrontando i prezzi di una farmacia in una località turistica a Creta e quelli di una farmacia comunale a Milano le differenze possono essere del doppio o del triplo. Ecco alcuni esempi: <script id=”infogram_0_farmaci_da_banco_grecia_e_italia” src=”//e.infogr.am/js/embed.js?m76″ type=”text/javascript”></script><div style=”width:100%;border-top:1px solid #acacac;padding-top:3px;font-family:Arial;font-size:10px;text-align:center;”><a target=”_blank” href=”https://infogr.am/farmaci_da_banco_grecia_e_italia” style=”color:#acacac;text-decoration:none;”></a> | <a style=”color:#acacac;text-decoration:none;” href=”https://infogr.am” target=”_blank”>Create infographics</a></div> Alla differenza di prezzo concorre pochissimo l’iva, che in Italia sui farmaci da banco è del 10% e in Grecia del 6,5%. Allora a cosa è dovuta la grande disparità? Agli accordi tra governo e aziende produttrici: lo spiega l’associazione dei farmacisti ellenici. Dal 2008, con il progredire della crisi economica in Grecia, il listino prezzi dei farmaci è progressivamente calato e sta calando ancora, seppure di pochi centesimi all’anno. <script id=”infogram_0_andamento_prezzi_farmaci_da_banco” src=”//e.infogr.am/js/embed.js?r9z” type=”text/javascript”></script><div style=”width:100%;border-top:1px solid #acacac;padding-top:3px;font-family:Arial;font-size:10px;text-align:center;”><a target=”_blank” href=”https://infogr.am/andamento_prezzi_farmaci_da_banco” style=”color:#acacac;text-decoration:none;”>Andamento prezzi farmaci da banco</a> | <a style=”color:#acacac;text-decoration:none;” href=”https://infogr.am” target=”_blank”>Create infographics</a></div>Poiché le multinazionali del farmaco non sono enti di beneficenza è lecito supporre che nonostante il prezzo sensibilmente più basso i margini di guadagno restino tali da giustificare la vendita di prodotti “griffati” nelle farmacie dell’arcipelago greco. Dunque si può, o meglio si potrebbe, spuntare un prezzo migliore anche nel nostro paese. Basterebbe aprire una trattativa per favorire l’accesso ai farmaci a prezzi contenuti anche in Italia. Se c’è riuscita la Grecia, che non ha certo il coltello dalla parte del manico in nessuno dei tavoli dove si siede a trattare, perché non ci riusciamo noi? Perché è stato difficile aprire le parafarmacie, far passare il principio della prescrizione dei farmaci equivalenti, e perché i nostri farmaci di marca continuano ad essere così costosi? È impossibile fare spending review senza scontentare qualcuno, ma per compensare almeno in parte il ricorso ai ticket nella sanità pubblica si potrebbe trattare sul costo delle medicine che vengono pagate direttamente dalle tasche dei cittadini. A detta di Farmindustria, il settore è in controtendenza: dal 2008 al 2013 il PIL nazionale è sceso del 7%, mentre la produzione farmaceutica è cresciuta del 2%. Basterebbe la volontà di fare un accordo sul serio.